Uzumaki – La spirale dell’orrore di Junji Ito
Torniamo a parlare della collana Umami pubblicata da Edizioni Star Comics e lo facciamo parlandovi dell’opera forse più famosa del maestro Junji Ito: Uzumaki. Una delle ultime recensioni che avevamo pubblicato su questo blog era proprio rivolta alla produzione di questo emblematico autore dell’horror giapponese e al suo Black Paradox, qui trovate il link al pezzo se volete darci un’occhiata.
L’opera di cui andiamo a parlarvi oggi è, come dicevamo poco più sopra, quella che in un certo senso rappresenta maggiormente la produzione dell’autore, oltre lo storico Tomie, e non è un caso che la collana Umami sia sta inaugurata proprio con quest’opera. Per chi non conoscesse l’autore, e io tendo ad inserirmi in questa fascia, consiglio caldamente la lettura del pezzo su Black Paradox per avere un’idea almeno vaga di come può apparire Ito agli occhi di un profano. Per coloro i quali non abbiano sbatta di mettersi a leggere troppe righe, un corrispettivo nemmeno troppo distante può essere trovato in Shintaro Kago, quanto meno nella passione per l’orrore dei corpi che accomuna i due autori (nonostante probabilmente le somiglianze si fermino qui).
Ma veniamo alla ciccia: di cosa parla Uzumaki?
Qui la sinossi dell’editore, che tanto dice più e meglio di come potrei fare io:
Nella piccola cittadina di Kurouzu, un giorno cominciano a verificarsi degli strani fenomeni: il vento crea mulinelli, gli steli delle piante si attorcigliano, il fumo delle cremazioni disegna nel cielo motivi a spirale. Anche le persone subiscono improvvisi mutamenti: i capelli si arricciano, i corpi si avvitano su se stessi, qualcuno addirittura subisce disgustose trasformazioni; e, uno dopo l’altro, tutti sembrano cadere vittima di una follia isterica…
Per sfuggire a questa misteriosa maledizione, la giovane studentessa Kirie Goshima decide di abbandonare il paese… Ma ci riuscirà?

Quello che ritroviamo in quest’opera è certamente il concetto di ‘inevitabilità del destino’, tema inflazionato se vogliamo, ma il maestro Ito ha senz’altro saputo renderlo personale e mai veramente prevedibile. Al centro della narrazione il concetto di spirale, a cui il volume e l’opera in se devono il proprio nome. E proprio come una spirale, i personaggi e le vicende si muovono, indipendentemente dalla loro volontà, verso un destino già scritto. Questo destino non può che trovarsi al centro di un vortice di decadenza, orrore e marciume che si fa via via più avvolgente e perturbante anche e sopratutto nei confronti del lettore, che ovviamente segue i personaggi in questa discesa continua verso il macabro e l’ignoto. Facendo sempre riferimento al concetto di spirale anche la struttura narrativa proposta da Ito si deve piegare a questo moto circolare e chiudersi su se stessa come vedremo. L’opera si apre con una vista su Kurouzu, un piccolo paesino tra mare e le ripide colline circostanti, qui cominciano a verificarsi eventi apparentemente inspiegabili. Nel primo capitolo facciamo anche la conoscenza di Kyrie Goshima e del suo fidanzato Suishi Saito: testimoni inconsapevoli di un lento ed inevitabile diffondersi di un’isteria collettiva verso il suddetto motivo geometrico. Tra le prime vittime di questa psicosi diffusa vi è proprio il padre del ragazzo su cui Ito proietta in prima istanza tutte le proprie perversioni e deliranti visioni. Da quel momento in poi, tutto viene contaminato dalla spirale che si tratti della vegetazione locale, intenta a ripiegarsi su se stessa, o ‘banalmente’ dei corpi degli abitanti di Kurouzu.

Come in un esteso deja-vù assistiamo al precipitare della civiltà in un abisso di pazzia, in un susseguirsi di racconti brevi dall’impostazione circolare. Ad ogni racconto pare come se la memoria dei personaggi venisse quasi completamente azzerata, solo per riprendere la discesa in questo mare tempestoso di follia un attimo dopo. La stessa Kyrie testimone e protagonista di questa raccapricciante disavventura è afflitta da un’amnesia parziale, mentre il suo ragazzo Suishi, diversamente dalla ragazza, rimane stranamente consapevole della decadenza a cui assiste il lettore, essendone anche lui ben poco più che un impotente spettatore.
Uzumaki è nel profondo un racconto sulla ciclicità del cosmo, in cui gli eventi e soprattutto gli orrori sono destinati a ripetersi e a susseguirsi proprio come in una spirale. Ad essere sinceri, è soprattutto questo a contribuire al valore di Uzumaki come opera cardine nella produzione di Junji Ito. Uzumaki, proprio come Black Paradox, estrania e respinge il lettore ma al contempo lo rende indirettamente partecipe delle proprie contraddizioni e delle controversie del mondo in cui vive. È di gran lunga questo a dare valore all’operato di Ito in Uzumaki, nonostante il tratto dell’autore si dimostri sempre all’altezza delle terribili creazioni scaturite dalla sconfinata immaginazione dell’autore. Soffermandoci su questo particolare aspetto è inevitabile non constatare la preponderante influenza di classici come Lovercraft, non solo per l’immediata associazione suggerita dall’immaginario messo in scena da Ito, ma anche e sopratutto nell’approccio alla narrazione. Proprio come con Lovercraft l’abilità di Junji Ito non si limita al rappresentare creazioni abominevoli, ma anche nel saper creare la giusta suggestione e la tensione costante che accompagna ogni passaggio chiave. In conclusione, Uzumaki è un’altra opera che mi sento sicuramente di consigliare a tutti color che si avvicinano per la prima volta alla produzione del maestro Ito ma anche e soprattutto agli amanti dell’orrore di genere, perché qui avranno pane per i loro denti. A maggior ragione va sicuramente premiata anche l’attenzione che Edizioni Star Comics ha messo in questa collana, a partire dall’offerta quanto più completa possibile, senza dimenticare ovviamente l’edizione accattivante nella lettura ed elegante nell’aspetto.
To put it simply 16€
Sinossi
Nella piccola cittadina di Kurouzu, un giorno cominciano a verificarsi degli strani fenomeni: il vento crea mulinelli, gli steli delle piante si attorcigliano, il fumo delle cremazioni disegna nel cielo motivi a spirale. Anche le persone subiscono improvvisi mutamenti: i capelli si arricciano, i corpi si avvitano su se stessi, qualcuno addirittura subisce disgustose trasformazioni; e, uno dopo l’altro, tutti sembrano cadere vittima di una follia isterica…
Per sfuggire a questa misteriosa maledizione, la giovane studentessa Kirie Goshima decide di abbandonare il paese… Ma ci riuscirà?