Black Monday Vol.1 – “Gloria a Dio Mammona” | Recensione
Il denaro è la cosa più volgare e odiosa che ci sia perché può tutto, perfino conferire il talento, e avrà questo potere fino alla fine del mondo. Così rispose Dostoevskij in riferimento a quello che viene considerato come lo strumento del potere assoluto, ovvero ciò che muove e determina le reali sorti del nostro pianeta. Proprio su questo punto si sofferma Black Monday, l’ultima fatica di Jonathan Hickman, edita negli Stati Uniti da Image e pubblicata in Italia da Mondadori per la collana Oscar Ink.
In quest’opera, la ricchezza rappresenta dunque il pilastro sul quale si erge la vera supremazia. I membri del CdA della Caina Investment Bank sono i veri artefici del destino del mondo. A loro sono infatti riconducibili tutti i più importanti avvenimenti di carattere politico-economico che hanno segnato nel corso dei secoli la storia del mondo moderno. Ebbene sì, nulla è stato risparmiato, la loro regia occulta ha colpito ovunque, arrivando a determinare cambiamenti incredibili, come la nascita di nuove nazioni, o addirittura decretarne la sparizione. Nella sua storia, l’autore ci porta a rivivere nuovamente alcune di queste tappe, per esempio il crollo di Wall Street (24 ottobre 1929), oppure il “Lunedì nero” (19 ottobre 1987), due date che il mondo della finanza certamente non ricorda con piacere.
La trama si apre con l’omicidio del consigliere della Caina, Daniel Rothschild. Un nome certamente non casuale, ma sicuramente voluto dall’autore, il che presume grande attenzione da parte di quest’ultimo nel processo creativo, come del resto quest’opera lascia presagire. Il consiglio, in subbuglio per l’accaduto, viene chiamato a riempire il seggio rimasto vacante, al quale sembra ambire Grigoria Rothschild, sorella del defunto Daniel. Nel frattempo, si palesa sulla scena il detective Theodore James Dumas, personaggio dal carattere estremamente determinato. Durante le proprie indagini, fra presagi e strane coincidenze, il detective scoprirà una serie di strani simboli e collegamenti che influenzeranno enormemente la sua ricerca, spalancando le porte di un mondo oscuro e sinistro, fatto di veri e propri demoni con i quali dovrà confrontarsi.
La narrazione, punto focale sul quale Hickman ha lavorato tantissimo, è la vera colonna portante che traina l’opera. Sospesa a metà tra realtà e distopia, l’autore sembra gettare le basi per arrivare a proporre una trama che trae ispirazione dal classico thriller investigativo, accompagnato da un forte tono noir, tuttavia c’è dell’altro. Il tutto infatti non è che un pretesto per raccontare ben altro e Hickman stesso mira a mettere nero su bianco qualcosa di più, ovvero svelare l’ideologia che muove le grandi potenze del sistema economico, ciò che spinge le multinazionali a calpestare la vita umana nel nome del profitto. Leggendo fra le righe di questo racconto, forse non troppo di fantasia a questo punto, vista anche la stretta attualità dei temi riportati, il lettore è effettivamente autorizzato a domandarsi se quanto scritto sia semplicemente il prodotto della mente di uno scrittore, oppure la cruda realtà. Sicuramente siamo di fronte a una trama estremamente curata e di spessore. L’autore si muove senza alcun problema narrando il passato, presente e futuro di quest’opera in perfetta armonia fra le parti, senza mai cadere nel banale, aspetto che ho apprezzato particolarmente. Non è da tutti creare intrighi del genere e rimanere in corsa fino alla fine del viaggio senza commettere errori, ma per il momento Jonathan Hickman c’è riuscito.
Parlando dei disegni, azzeccatissima la scelta di Tomm Cocker (Daredevil, Near Death). Lo stile che lo contraddistingue da sempre è esattamente quello che serviva ad un’opera come Black Monday. Il suo tratto iperrealistico riesce a donare ai personaggi un’espressione quasi cinematografica, dando l’impressione di venire realmente catapultati all’interno di un film. L’edizione italiana è curata nei minimi dettagli. Il formato rigido e la rilegatura dell’albo sono perfetti, possiamo rendercene conto sin dai primi istanti, semplicemente sfogliandolo in libreria. Ottima la traduzione e il materiale presente all’interno (oltre duecento pagine di materiale). Nel dettaglio abbiamo i primi quattro numeri, accompagnati da una folta documentazione che si alterna nel bel mezzo dei capitoli accompagnando passo per passo i dialoghi dei personaggi: decisamente promossa.
Per concludere, se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo, delle tematiche inedite, ma di caratura ugualmente eccelsa, che possa offrivi una storia profonda, intrisa di mistero e narrata ad ampio respiro, allora vi consiglio caldamente di farci un pensiero e recuperare Black Monday. Secondo me siamo di fronte ad un’opera che ha tanto da dire e trasmettere, soprattutto per quello che rappresenta in un periodo come questo. Se pensiamo ad un mercato come quello di oggi, ormai saturo, dove le vere novità sono sempre più rare.
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Il patto diabolico tra sangue e finanza
Dal crollo del 1929 alla crisi dei subprime del 2008, i grandi sommovimenti della finanza globale sono orchestrati da un circolo ristretto di burattinai. Tutti Emissari del demonio.