Babyteeth Vol.2 – “Raso al suolo” | Recensione
Torniamo a parlarvi di Aftershock Comics, con la pubblicazione da Saldapress di Babyteeth Vol.2 – “Raso al suolo”, una delle opere prime di quella mina vangante che Donny Cates. Appena qualche settimana fa vi avevamo recensito il primo volume della serie, dove Cates, coadiuvato dalle matite di Garry Brown, ci aveva trascinato in sala parto per assistere alla nascita dell’anticristo. A partorirlo una sedicenne nerd di nome Sadie Ritter assistita in questa “rocambolesca” avventura dal padre, un ex marine, e dalla sorella mezza-psicopatica di nome Heather.
Sul termine del primo volume ci eravamo congedati con Sadie che accettava di mettersi nelle mani della via, un’organizzazione segreta quanto la Silhouette, volta a venerare il Diavolo e favorire la comparsa del suo discendente sulla Terra. La famiglia Ritter si dirige quindi nel Main, verso un maniero in rovina gestito come copertura dai membri della via. In tutto questo il Coyote, un killer della Silhouette, appresa la morte di sua figlia decide di mettersi sulle loro tracce. Non tutto è però semplice come parrebbe e se pensavate di esservi fatti un’idea degli schieramenti in gioco, Donny Cates è qui pronto a scombussolare da subito le carte in tavola. Un volume che a conti fatti si mostra davvero denso di rivelazioni e colpi di scena quasi se non più del precedente capitolo. Scopriamo che al di sotto del maniero la Silhouette ha costruito una vera e propria città sotterranea per accogliere la venuta del prescelto, colui che dovrà scatenare l’apocalisse, con ogni possibile comfort. L’organizzazione sembra prepararsi da tempo a questo evento e le sorprese non terminano qui perché alla guida troviamo proprio la madre di Sadie, Christine. Sarà proprio lei la chiave di questo secondo story-arc, e tramite il suo racconto a Sadie, renderà ancora più amplia la portata dell’intera vicenda. La Via ha dunque origini antichissime, in una setta di adoratori del Diavolo, che ha avuto l’ardore di tentarne l’evocazione sul piano terreno. L’inferno però ha risputato indietro qualcosa di diverso dall’angelo caduto: la sua progenie. Qui si avverte decisamente un ritmo più ponderato rispetto al precedente capitolo, permettendo a Cates di introdurre tutta una serie di teorie e profezie che evidentemente troveranno una spiegazione solo più avanti nella storia. Lo scrittore texano anche in questa occasione, riesce a districarsi da una situazione complicata senza scadere nel clichè. Troppo facile sarebbe stato ridurre il tutto ad una lotta che va avanti dall’inizio dei tempi: quella tra bene e male, tra inferno e paradiso. Cates sceglie invece una strada poco battuta proponendo una visione originale e per nulla priva di logica: se Dio è onnipotente e tutto fa parte del suo piano, è dunque possibile che anche l’apocalisse sia parte di questo disegno. In quest’ottica il fanatismo della Via cambia completamente luce e il loro inseguire la venuta dell’ultimo della stirpe di Lucifero è solo un mezzo per compiere il disegno divino. A turbare la mente sovraffollata della povera Sadie giunge il Coyote e insieme al demone procione che avevamo visto evocato dal regno degli inferi proprio dal pianto di Clark.
Nonostante alcuni personaggi non trovano lo spazio che ci si poteva aspettare date le premesse del primo volume, “Raso al suolo” non delude assolutamente le aspettative e regala diverse sorprese al lettore. Non particolarmente brillante la prestazione di Garry Brown, che rimane cristallizzato nel suo stile sporco e sommario, che ‘cozza’ un pochino quando la narrazione scala il proprio ritmo. Un disegno che, al di fuori dei contesti più spaventosi, fatica a cogliere la giusta espressione nella recitazione dei personaggi. Conseguenza del cambio di passo, anche l’impostazione della pagina subisce una forte battuta di arresto, retrocedendo ad un layout davvero troppo classico e statico. Se da una parte Cates riesce a tenere alto il livello della sceneggiatura, arricchendo addirittura la trama, il comparto grafico non va di pari passo con la prima, mancando sostanzialmente il bersaglio.
Babyteeth rimane comunque una delle opere horror più interessanti del panorama fumettistico americano degli ultimi anni e nell’economia della storia, le incertezze di questo secondo volume, sono del tutto comprensibili. I lettori che hanno amato il primo volume avranno pane per il loro denti specialmente in vista del prossimo volume che, data la conclusione, si prospetta decisamente intrigante.
To put it simply 14,90€
Summary
Tizi pazzi venuti a sistemare faccende soprannaturali, cabale super segrete, portali interdimensionali, assassini e orrori legati a un viaggio che coinvolge un demone mandato a distruggere l’Universo: Sadie Ritter e suo figlio appena nato – un bambino che alcuni ritengono sia l’Anticristo e che altri considerano in maniera completamente diversa – se la dovranno vedere con un nuovo mare di guai. Come non bastasse, entrerà in scena l’irresistibile Demone Procione.
Il secondo arco narrativo di BABYTEETH conferma lo straordinario talento di Donny Cates, uno degli autori di punta e di culto dell’ultima generazione, accompagnato alla perfezione dai disegni di Garry Brown.
Attributi Volume | |
Dati | 2018, 16,8 x 25,6, B+al, 144 pp., col. |
Titolo | Babyteeth vol. 2 |
Autore | Donny Cates, Garry Brown |
Sottotitolo | Raso al suolo |
Collana | Fuori Collana |
ISBN | 9788869194474 |