Generation Zero Volume 1 – Noi siamo il futuro | Recensione
Cominciamo a trattare più nello specifico della Valiant parlando di Generation Zero Volume Uno: Noi Siamo il Futuro uno dei primi tasselli sulla strada verso Harbinger Wars II nuovo evento che dovrebbe giungere al suo culmine il prossimo 19 Dicembre. Scritto da Fred Van Lente e disegnato da Francis Portela, Generation Zero così come anche Harbinger Renegades e Secret Weapon riapre al discorso – mai veramente concluso – sulla controversa fondazione Harbinger.
Generation Zero è chiamata questa volta ad intervenire a Rook, Michigan cittadina artefice di una miracolosa rinascita economica e tecnologica. La città sembra infatti essersi proiettata nel futuro in modo a dir poco sospetto. Ad intorpidire la situazione, è il caso Keisha Sherman, liceale di Rook, alle prese con la prematura scomparsa del ragazzo Stephen Seo in circostanze quanto mai dubbie. Il giovane sembrava essere sul punto di rivelare uno sconcertante segreto riguardante la città alla nostra protagonista (Keisha), la quale vedendo cadere nel vuoto le sue obiezioni sulla chiusura del caso, si appella alla Generation Zero. I Generation Zero, è bene ricordarlo, sono un gruppo di ragazzi con poteri (psioti quindi), strappati in tenera età alle proprie famiglie dall’organizzazione Spirito Nascente con lo scopo di farne delle vere e proprie armi. Il recente smantellamento di Spirito Nascente, crollo della Harbinger Foundation e i leak di informazioni su potenziali psioti nel mondo degli scorsi 6 mesi, non hanno fatto che rendere ancora più selettiva la scelta dei Generation Zero sui casi su cui intervenire per non rischiare di essere compromessi. Il caso di Keisha sembra però essere stato preso in considerazione.
Quella che Fred Van Lente delinea è una storia tutto sommato molto semplice e lineare che scorre liscia liscia dall’inizio alla fine. Una storia che per certi versi richiama all’investigazione paranormale che potevamo trovare in Planetary, senza voler avanzare un paragone troppo azzardato, con un mix di tematiche da teen-drama. Manichini senza connotati che sbucano fuori da ogni angolo retto, lotta per la popolarità a scuola, condivisione mentale simil Inception, materiale che sembra provenire da un’altra epoca, insomma di roba ce ne è dentro. Ritmo abbastanza serrato ed una buona dose di azione. Quello di cui si avverte fortemente la mancanza è una sintonia con i personaggi, lanciati nella mischia senza troppi scrupoli con ben poche spiegazioni a fargli da background. Paradossalmente il personaggio caratterizzato un pochino più degli altri sembra essere Kwame, il fratello minore di Keisha, ossessionato dalle geometrie retti-formi e dagli angoli retti. Alle matite troviamo Francis Portela che a me tanto ricorda un certo Jacen Burrows, disegnatore di The Providence. Linee pulite, essenziali, forme addolcite, forse anche un po’ merito del colorista questa somiglianza. Nel complesso una buona performance anche per Portela che sa quando concedersi qualche dettaglio in più e quando essere più essenziale. Decisamente sottotono il capitolo con cui si conclude il volume, dove c’è il contributo alle matite di Diego Bernard il cui stile da un po’ quella sensazione di ‘sfarfallio’ in termini di stile proprio poche pagine prima del finale. Una menzione a parte per il terzo capitolo ad opera di Dereck Charm. Questo è infatti un capitolo quasi interamente astratto, in cui la squadra si immerge nella mente del primo sospettato per la morte di Stephen, vivendo per un breve lasso di tempo la visione di tale personaggio. E’ un capitolo che spezza i toni sia narrativamente che stilisticamente e che al contempo fa da pretesto per farci conoscere meglio alcuni personaggi. Più di questo non penso di volervi dire perché il giudizio su questo volume è fortemente condizionato dal secondo che è in uscita in questi giorni, se non ricordo male.
Diciamo che nel complesso Generation Zero è una lettura senza troppe pretese, che forse si perde troppo in alcuni passaggi figli di uno svolgimento troppo impostato e ridondante, questi si, ma non per questo una lettura da saltare a piè pari specialmente se si considerano possibili probabili sbocchi in Harbinger Wars II.
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Una Generation che deve ancora dimostrare il suo valore
Anni fa, i bambini della squadra d’assalto sperimentale nota come Generation Zero furono strappati dalle loro famiglie dal Progetto Spirito Nascente, un fornitore di armi privato, e allevati come soldati telepatici. Dopo aver preso ordini per anni, hanno combattuto e ottenuto la loro libertà.
Ora, i ragazzini più ricercati del mondo hanno giurato di proteggersi a vicenda con le unghie e con i denti, mentre usano le loro straordinarie abilità per aggiustare i torti a favore di una generazione senza futuro… e lottare per dei bambini, proprio come loro.
Uno di quei bambini è Keisha Sherman, il cui fidanzato è rimasto ucciso in uno strano incidente stradale a Rook, nel Michigan, una cittadina che ha conosciuto un boom tecnologico che l’ha portata dalle stalle alle stelle apparentemente nell’arco di una notte. Quando Keisha trasmette una disperata richiesta di aiuto tramite la sua webcam, nel liceo locale improvvisamente appaiono alcuni insoliti studenti… Ma mentre la voce della presenza dei Generation Zero si diffonde rapidamente nei corridoi, questa imprevedibile banda di pivelli scopre che non sono loro la cosa più straordinaria in agguato dietro la facciata in acciaio inossidabile di Rook. Contiene GENERATION ZERO #1-5.