Disney sospende la produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3 a tempo indeterminato
Le riprese del terzo film della saga avrebbero dovuto iniziare a gennaio o febbraio del prossimo anno, tuttavia, i piani sarebbero improvvisamente cambiati.
Probabilmente Disney ha deciso di mettere il film in pausa in attesa di rivedere i piani sulla sua produzione. La decisione appare scontata viste tutte le problematiche a cui la casa di Topolino sarà costretta a dover far fronte da oggi, dopo aver deciso di tirare dritto e tagliare di fatto i ponti con l’acclamato regista dei primi due capitoli. La domanda sorge quindi spontanea, su chi effettivamente potrebbe a questo punto prendere il timone del progetto e sostituire degnamente Gunn, specie dopo il grandissimo successo riscontrato dai primi due film. Guardiani della Galassia, si presenta infatti come uno dei franchise più acclamati e riusciti fra quelli prodotti da Disney e Marvel Studios in questi anni per il proprio universo cinematografico.
Tra i papabili registi, si era fatto inizialmente il nome di Steven DeKnight, volto noto che in passato aveva già lavorato nelle vesti di produttore esecutivo alla prima stagione di Daredevil, prima serie Marvel a sbarcare nell’universo televisivo targato Netflix e più recentemente regista di Pacific RIM – La Rivolta, secondo capitolo della saga fantascientifica prodotta da Guillermo del Toro, che vedeva fra gli altri, John Boyega (Finn di Star Wars) nel ruolo di protagonista. Ipotesi comunque smentita dallo stesso regista, con un post su Twitter, che alla domanda di un fan, ha risposto negativamente.
I would politely decline. No way in hell I could come close to what @JamesGunn has accomplished. https://t.co/2P8ROdljOB
— Steven DeKnight (@stevendeknight) 19 agosto 2018
Negli ultimi giorni, si era fatto largo anche il nome di Taika Waititi, già regista di Thor: Ragnarok, idea che ai fan non pare entusiasmare particolarmente, poiché giudicata di ripiego. Pare tuttavia probabile che molti altri possano decidere di declinare l’offerta come già visto, anche per una questione di rispetto verso il lavoro di Gunn.